lunedì 21 settembre 2015

Di patatine e di patine...

Quando mandate gli uomini di casa a fare la spesa succede che arrivino a casa con dei prodotti assurdi e soprattutto immangiabili, sia dal punto di vista del gusto che della salute. Mi chiedo sempre come riescano a vendere certe cose, ma si sa un bravo pubblicitario può venderti anche sua nonna incartata (cito la mia amica Ila). Insomma i suddetti arrivano a casa con un sacchetto di patatine aromatizzate al lime e pepe rosa 0_O  ricetta di un noto cuoco figo italiano. Dopo averle assaggiate i due complici acquirenti mettono il sacchetto in dispensa con la scusa che le avrebbero mangiate in un altro momento, non volendo ammettere che facevano veramente ribrezzo (caro cuoco figo italiano hai toppato!). Questa prelibatezza è rimasta in dispensa per mesi e ogni volta che tentavo di buttarla venivo fermata (solo per orgoglio) con la scusa che il cibo non si butta. Giusto, bravi, non si butta....ma quando non si può nemmeno mangiare cosa si fa? Semplice....si fanno le patine sul rame!
La patina con le patatine non l'ho inventata io, l'avevo vista già qualche anno fa su un sito americano e avevo salvato il tutorial ripromettendomi di provarla, poi nel corso del tempo l'avevo dimenticata e il ricordo è riemerso solamente durante il corso di Alessia che feci l'anno scorso proprio sulle patine. Nel tutorial si prevede l'utilizzo di patatine all'aceto (altra prelibatezza)  ma essendo l'aceto l'altro ingrediente si possono benisimo utilizzare le patatine normali o aromatizzate a quel che volete. Per le istruzioni complete vi rimando al sito qui.



Le patine che si possono ottenere sul rame e sull'ottone sono molte. Quelle più conosciute e più accessibili sono la blu e la verde detta anche verdigris, senza trascurare le patine prodotte dal calore (hot patina) che sono meravigliose.
Esistono diversi modi per colorare, come gli inchiostri appositi della Vintaj o di altre marche, che non sono vere e proprie patine ma alternative carine nel caso in cui non si voglia utilizzare prodotti chimici potenzialmente pericolosi. In questo caso la patina non produce un colore sul metallo sviluppando una reazione chimica ma "dipinge" semplicemente la superfice.
Il metallo per sua natura si presta molto bene a "prendere colore". Vederne la superfice cambiare affascina e spinge a sperimentare, ma questa brama deve rimanere negli ambiti della sicurezza perchè con certe sostanze chimiche, anche se casalinghe, non si scherza in quanto possono sviluppare reazioni pericole perciò si deve lavorare sempre con cautela (mascherina, guanti, occhiali e ambiente ben areato). Inoltre ricordo, a chi volesse improvvisarsi piccolo chimico, che anche la patina stessa una volta sviluppata è dannosa se messa a contatto diretto con la pelle perciò va protetta con un isolante.
La patina con le patatine è la più sicura in ambito di sostanze in quanto si fa semplicemente con le patatine appunto e l'aceto, ma anche questa una volta ottenuta va isolata e non messa a contatto con la pelle. Il sito da cui l'ho tratta consiglia anche di non mangiare le patatine una volta usate :)

Gli orecchini sono il risultato del mio esperimento. La patina non copre uniformemente la superficie ma rimande a chiazze, il che non è negativo, ovviamente la soddisafazione dipende sempre dalle aspettative e in questo caso le mie non erano elevate, volevo semplicemente constatare se funzionava. Ho fatto questa prova circa una settimana fa, ma ho montato i pezzi solo ieri mattina perchè non riuscivo a trovare un modo soddisfacente, poi a volte le cose avvengono così (almeno per me) istintivamente come un'illuminazione. Un semplice chiodino fatto a mano con la pallina rossa serve da elemento decorativo e da monachella.


A presto





 

4 commenti:

  1. Ecco, NON mangiare le patatine dopo averci fatto la patina sul rame!! :)
    Molto bello il colore che è venuto fuori!

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  2. :) si infatti meglio farle certe racomandazioni!!
    Grazie Ale <3

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  3. L'ho provata anch'io un anno o due fa, più che una patina mi e sembrata un'incrostazione, bel colore ma non da ripetere!

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    1. A me non è dispiaciuto il risultato, non mi è venuta un'incrostazione. Però ho unito le conoscenze acquisite al cordo di Alessia per avere una patina più duratura e meno "crostosa".

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